mercoledì 10 dicembre 2008

Le Interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Fulvio Viviano

Oggi è la volta di un grandissimo(è il mio parere) giornalista. Il palermitano Fulvio Viviano, corrispondente per la regione Sicilia di Sky Tg24

Raccontaci i tuoi inizi nel mondo del giornalismo


Mastico giornalismo da quando sono nato. Mio padre ha lavorato all'Ansa per vent'anni e così quando ero piccolo e lo seguivo sul posto di lavoro mi divertivo a giocare con le macchine per scrivere. Con il passare del tempo ho capito che era la mia vita e a 19 anni ha iniziato le mie prime collaborazioni con il giornale di Sicilia e all'Agi dove mi occupavo di cronaca giudiziaria, poi dopo ho lavorato per il tempo di Roma come corrispondente dalla Sicilia. Anche le radio fanno parte del mio curriculum:RDS e Radio Capital. Ha compreso subito che per fare questo lavoro c'è bisogno di tanta volontà anche perché le difficoltà a volte sono tantissime. Oggi i giornali, le televisioni assumono ma sono contratti di collaborazione e questo può scoraggiare coloro che vogliono intraprendere questa strada.

Quando c'è stato l'arrivo a Sky Tg24


L'approdo a Sky è stato contestuale all'avvio del canale all news. A giugno del 2003 feci il primo colloquio a Roma ed il mese dopo fui scelto per essere il corrispondente della regione Sicilia. Salii di nuovo a Roma e feci due settimane di stage ed il 31 agosto, giorno dell'inizio del trasmissioni, andò in onda il mio primo servizio che riguardava la questione degli immigrati nel centro di prima accoglienza di Lampedusa. Mi ritengo fortunato perché ho un contratto a tempo indeterminato e devo molto al direttore Emilio Carelli che è un uomo onesto e franco, sempre pronto al dialogo e al confronto con i suoi giornalisti.


I tuoi miti, o meglio i tuoi punti di riferimento nel giornalismo?


Enzo Biagi è stato un maestro di giornalismo ma soprattutto di vita e spero che la sua figura, anche adesso che è scomparso, possa essere importante per tutti. Un'altra figura del giornalismo che ammiro è il mio conterraneo Mario Francese, ucciso nel 1979 dalla mafia davanti casa sua a Palermo. Le sue battaglie, le sue inchieste che portarono a scoprire e ad analizzare la struttura mafiosa dei corleonesi, gli costarono la vita..Il suo impegno civile deve servire a risvegliare tutte le coscienze assopite.


Pregi e difetti dell'essere giornalista?


Il lavoro di giornalista è sicuramente pieno di pregi e difetti che è davvero difficile elencare. Forse il difetto maggiore è quello di non riuscire a scindere vita privata dal lavoro. Ho tantissimi amici e molti di questi sono giornalisti come me, quando ci vediamo capita spesso di finire a parlare di lavoro, ma non solo per fortuna. Anche in ferie o durante qualunque altra festa il lavoro c'è. Sono fortunato ad avere una moglie che mi comprende proprio perché è una collega.


Ad oggi quali sono i fatti da te raccontati che ti sono più nel cuore?


Ho avuto occasione di fare molti servizi e di essermi occupato di tanta cronaca ma se devo ricordare i fatti che più mi sono rimasti dentro a livello emotivo allora dico la cattura di Bernardo Provenzano e quella di Salvatore Lo Piccolo. Non potrò mai dimenticare quei momenti febbrili, le indagini, la cattura. Ogni singolo istante di entrambi i casi rimarrà vivo. Specialmente la cattura di Provenzano. Fino a quel momento nessuno sapeva realmente che viso avesse questo boss che comandava tutti da chissà dove. Già in quei giorni ,Palermo viveva momenti di vera rinascita che continuano ancora oggi.


Il caso di Denise Pipitone. Un tuo pensiero?

Riguardo al caso di Denise, la piccola bimba scomparsa a Mazzara del Vallo, non posso e non voglio addentrarmi sulla questione delle indagini ma spero come tutti gli italiani che la vicenda possa concludersi felicemente con il ritorno a casa della piccola.


Come reputi essere corrispondente per la tua regione?

Mi piace lavorare per la mia regione ed essere corrispondente è un grande orgoglio. Penso che sia importante essere del posto perché si conosce la gente si conoscono i posti le tradizioni e di conseguenza il lavoro risulta migliore. Aggiungo anche che il mio amore per la mia città ,Palermo è immenso e difficilmente riuscirei a staccarmi da qui. La Sicilia sta vivendo una rinnovata primavera da un punto di vista sociale, economico e culturale. In poche parole non fa più freddo come prima e la gente non si lascia più dominare dalla malavita e vuole reagire. Molti miei colleghi hanno lottato contro la mafia ed ora hanno la scorta. Spero che presto questo non accada più.


Il ponte sullo Stretto....


Sono contrario al ponte sullo Stretto perché prima ci sono tantissimi problemi da risolvere più importanti a cominciare dalle strade, dalle ferrovie che rendono spesso zone della Sicilia apparentemente vicine, molto20lontane. E poi c'è da pensare ai giovani e al loro futuro. Il ponte può aspettare anche a lungo.


Tema caldissimo. L'autodeterminazione. Il tuo punto di vista?


Sono d'accordo con l'eutanasia, con la morte assistita e favorevole al testamento biologico. Sono contro ogni forma di accanimento terapeutico e pur rispettando le opinioni altrui ritengo che ogni persona debba decidere sul proprio futuro o in questo caso sulla propria morte.


Il tempo libero di Fulvio Viviano...spero esista..


Di tempo libero non ne ho moltissimo però quando posso vado in bicicletta che la mia grande passione. Poi cerco di stare il più tempo possibile con i miei affetti, mia moglie e con i miei due cani, Nando e Olivia poiché non voglio che si sentano mai troppo soli. E poi c'è il Palermo calcio che seguo da quando avevo sette anni. Un Palermo che in quei tempi navigava in cattive acque. Oggi sono un abbonato pagante e che grazie a questa squadra ha vissuto una delle emozioni più grandi alcuni anni fa: la promozione in serie A.


Infine un consiglio per i giovani che sognano il giornalismo


Avere tanta pazienza anzi moltissima. Trovare le motivazioni giuste e non fare il giornalista perché è di moda. È un lavoro che non paga non dà soldi all'inizio e che dunque necessita di passione e vocazione. Al sud ancora più che in tutto il resto d'Italia gli sbocchi sono pochi ma è ragazzi dico di non mollare e che la vera scuola, a mio avviso, è quella della strada .

4 commenti:

  1. Anonimo10.12.08

    E' sempre chiaro e pacato. Bella l'intervista.

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  2. Anonimo11.12.08

    Fulvio Viviano è un grande giornalista.

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  3. Anonimo11.12.08

    Fulvio VIviano è un grande giornalista e una persona perbene..doti che non sempre conciliano

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  4. Anonimo31.3.09

    fantastico. un tuo fan.

    il ponte sullo stretto? io sono d'accordo... ma solo nel gioco del MONOPOLI!!!

    bravo fulvio!

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